Auto&Design https://autodesignmagazine.com/ Auto & Design Magazine Wed, 30 Apr 2025 07:25:28 +0000 it-IT hourly 1 VOLKSWAGEN PRESENTA TRE CONCEPT CAR AL SALONE DI SHANGHAI https://autodesignmagazine.com/2025/04/volkswagen-presenta-tre-concept-car-al-salone-di-shanghai/ Wed, 30 Apr 2025 07:25:28 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69990 Volkswagen ha presentato tre concept car al Salone di Shanghai. Le tre vetture segnano la volontà di continuare la strada tracciata dalla ID.Code, prototipo svelato a Pechino nel 2024. I tre modelli sono stati sviluppati da Volkswagen insieme ai suoi partner cinesi: la ID. Aura con FAW, la ID. Era con Saic e [...]

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Volkswagen ha presentato tre concept car al Salone di Shanghai. Le tre vetture segnano la volontà di continuare la strada tracciata dalla ID.Code, prototipo svelato a Pechino nel 2024. I tre modelli sono stati sviluppati da Volkswagen insieme ai suoi partner cinesi: la ID. Aura con FAW, la ID. Era con Saic e la ID. Evo con Anhui. Le showcar anticipano una nuova generazione di veicoli a zero emissioni pensati per il mercato cinese e rientrano nella strategia di lancio di 30 nuovi modelli in arrivo sul mercato asiatico entro la fine del 2027.

L’ID. AURA di FAW-Volkswagen è il primo concept basato sulla Compact Main Platform (CMP) che Volkswagen ha progettato appositamente per il mercato cinese. Grazie all’elevata capacità di calcolo basata sull’intelligenza artificiale, il sistema di guida altamente automatizzata utilizzato su questa piattaforma alza il livello di comportamento di guida intelligente e naturale. La concept è stata sviluppata in particolare per clienti attenti al prezzo, combinando tecnologia moderna e design dinamico. Un concetto UI/UX simile a quello di uno smartphone è integrato nella console centrale del veicolo, mentre l’assistente umanoide basato sull’intelligenza artificiale consente di controllare l’infotainment.

L’ID. EVO si rivolge ad acquirenti giovani desiderosi di distinguersi dalla massa. Basata su una piattaforma con architettura a 800 volt, la ID. EVO è il primo SUV full-size completamente elettrico della famiglia ID. UNYX di Volkswagen. Il veicolo concept è dotato di un’architettura elettronica ad alte prestazioni che non solo facilita un’ampia gamma di nuovi servizi digitali, ma amplia anche l’esperienza del cliente con aggiornamenti over-the-air.

L’ID. ERA è uno spazioso Suv full-size con tre file di sedili, offre un’anteprima del primo modello Volkswagen dotato di tecnologia range extender. Un generatore alimentato a carburante carica la batteria durante la guida e fornisce un’autonomia supplementare di oltre 700 chilometri. Insieme ai 300 chilometri di autonomia in modalità elettrica, la concept car può quindi percorrere più di 1.000 chilometri.

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FERRARI 296 SPECIALE, LO STILE DELLA LEGGEREZZA https://autodesignmagazine.com/2025/04/ferrari-296-speciale-lo-stile-della-leggerezza/ Tue, 29 Apr 2025 12:30:14 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69920 «Descriverla in una parola? Impossibile. In tre? Ci posso provare: muscolosa, leggera e cattiva». Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari, racconta l’ultima creatura che ha preso forme dalle matite del Centro Stile di Maranello. Si chiama 296 Speciale ed è la variante più esclusiva e potente della 296 GTB presentata nel 2021. [...]

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«Descriverla in una parola? Impossibile. In tre? Ci posso provare: muscolosa, leggera e cattiva». Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari, racconta l’ultima creatura che ha preso forme dalle matite del Centro Stile di Maranello. Si chiama 296 Speciale ed è la variante più esclusiva e potente della 296 GTB presentata nel 2021. «Più che di variante parlerei di modello completamente nuovo. Gli interventi estetici sono stati importanti e decisi, figli del nuovo corso stilistico che abbiamo inaugurato prima con la 12Cilindri e poi con la F80», spiega Manzoni. «L’obiettivo è sempre lo stesso: regalare forme uniche a una vettura che ha le prestazioni nel sangue».

Per andare più veloce il 3.0 V6 ibrido della 296 Speciale (disponibile anche nella variante spider Speciale A) è arrivato a 880 cavalli di potenza (+50 cavalli rispetto alla 296 GTB), ma, soprattutto è stato fatto un grande lavoro di alleggerimento generale utilizzando materiali super prestazionali come alluminio e (tanta) fibra di carbonio. Il frontale della vettura chiarisce subito la forte carica sportiva ed espressiva del modello grazie al cofano è più scavato, mentre la parte bassa è caratterizzata da uno splitter sospeso, elemento alare in tinta carrozzeria che allarga visivamente la base del frontale. «La bocca è imponente: sembra quasi quella di un catamarano», dice Manzoni. Anche nella parte posteriore si percepisce l’influenza del mondo delle competizioni, in particolare della 296 Challenge, mentre il fianco è un chiaro omaggio alla mitica 250 LM. «Dietro l’elemento più caratteristico è rappresentato dalle due inedite ali a sbalzo che fanno da cornice allo specchio di poppa, rimanendo ancorate all’estremità della coda», continua Carlo Palazzani, capo del design degli esterni.

L’azione del centro stile per operare una importante cura dimagrante è arrivata anche negli interni: «Qui abbiamo adottato diversi materiali per consentire il raggiungimento del minor peso possibile. Dei 60 kg risparmiati sul modello 1/3 deriva proprio dagli interni – spiega Nicola Bevilacqua, capo del design degli interni –. Un esempio? 10 chili in meno arrivano proprio dall’utilizzo dei nuovi sedili, mentre i tappetini sono in alluminio e il panello porta, nella sua interezza è in carbonio. Inoltre abbiamo sostituito la pelle con l’Alcantara, più leggera e performante quando si parla di guida ad alte prestazioni».

Per una maggiore ergonomia sono tornati i comandi a sfioramento sul volante, abbandonando l’impostazione “tutto touch”: «Dopo diverse prove crediamo che sia una giusta via di mezzo – continua Manzoni –. Ci siamo anche confrontati con i clienti per capire ciò di cui avessero bisogno anche nella guida di tutti i giorni. Questo vale per qualsiasi modello Ferrari perché fa parte della nostra missione. Dobbiamo rendere la vita semplice ai nostri clienti e cercare di dare risposte e soluzioni. Sposo in pieno ciò che diceva il grande scultore Brancusi: “La semplicità è una complessità risolta”».

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MILANO DESIGN WEEK, VIAGGIO NELL’ARTE ATTRAVERSO L’AUTO https://autodesignmagazine.com/2025/04/milano-design-week-viaggio-nellarte-attraverso-lauto/ Sun, 27 Apr 2025 20:28:17 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69887 Passato, presente e futuro, arte come espressione della filosofia stilistica e design in evoluzione. Sono le tematiche trattate e celebrate dalle installazioni e dagli eventi di alcune Case automobilistiche nella grande e suggestiva cornice della Design Week che, anche quest’anno, nella settimana dal 7 al 13 aprile, ha attirato a Milano un’autentica folla. [...]

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Passato, presente e futuro, arte come espressione della filosofia stilistica e design in evoluzione. Sono le tematiche trattate e celebrate dalle installazioni e dagli eventi di alcune Case automobilistiche nella grande e suggestiva cornice della Design Week che, anche quest’anno, nella settimana dal 7 al 13 aprile, ha attirato a Milano un’autentica folla. Mostre d’arte, esperienze multisensoriali o novità di prodotto, sempre con il design a fare da protagonista. Eccone alcune:

Range Rover, la storia ispira ancora
L’installazione che Range Rover, oggi brand di punta della nuova JLR, ha allestito in piazza Belgioioso celebrava il legame tra passato e futuro in un’ottica particolare. Due ambientazioni, realizzate in collaborazione con NUOVA, studio di design californiano, hanno infatti fatto da sfondo a due auto che rappresentano l’inizio e il punto d’arrivo della storia dell’auto simbolo Range Rover. Denominatore comune, il colore: nella prima sala, in un’ambientazione ispirata agli anni ’70 in cui non è stata trascurata nessuna esperienza sensoriale – dalle luci alle musiche di sottofondo, all’arredamento in legno e marmo di Carrara fino agli stimoli olfattivi creati con le essenze del brand Aeir – campeggiava il primo esemplare preserie di Range Rover, verniciato nel classico Olive Green. La stessa tinta, reinterpretata in chiave moderna, dell’esemplare di Range Rover Autobiography 2025 esposto al centro della seconda sala, in uno scenario più metafisico, fatto di colonne e pietre bianche. Anche qui, ad accompagnarla, la fragranza Wet Stone e melodie dedicate.

Kia, viaggio nell’animo umano
Negli ultimi anni Kia ci ha abituati a percorsi che esplorano temi come la multiculturalità, riassunta nella sua attuale filosofia stilistica “Opposites United”. La Casa ha allestito una doppia esposizione: una intitolata “Transcend Journey”, presso gli East End Studios in via Mecenate, dove sono state esposte le concept EV2 – anticipazione del prossimo B-SUV elettrico della famiglia EV – e WKNDR, interpretazione avventurosa del nuovo veicolo professionale elettrico PV5, descritti e illustrati dal responsabile del design Karim Habib. L’altra mostra, Opposites United: Eclipse of Perceptions, ospitata nelle sale del Museo della Permanente di Milano, ha riunito quattro opere degli artisti Philippe Parreno e A.A. Murakami. Due di queste, The Cave e Beyond The Horizon, entrambe di Murakami, hanno offerto visioni di particolare suggestione: la prima mostrava uno scenario composto da acque ferme e luce rossa su cui si muovevano braccia robotiche a simboleggiare la spinta creativa dell’animo umano; la seconda enormi bolle generate nel buio di un’immensa parete.

Omoda 9, personalità crescente
Più pragmatico, senza ambizioni artistiche ma con una precisa filosofia applicata allo sviluppo della brand identity, il nuovo modello presentato in via Tortona da Omoda, marchio che, insieme a Jaecoo, ha accompagnato lo sbarco in Europa del gigante cinese Chery. Il nuovo modello si chiama Omoda 9 e mostra in che direzione va l’evoluzione di questo marchio, nato con l’obiettivo di creare suggestioni fashion e high-tech, in segmenti superiori a quello della pioniera Omoda 5. SUV di taglia large, Omoda 9 mostra una progressiva maturazione dello stile, che dà meno enfasi alla vistosa e caratteristica griglia di Omoda 5, annegandola in un frontale che esalta, come una firma luminosa fatta di linee orizzontali e verticali, un’imponenza con qualcosa di aristocratico e al tempo stesso rassicurante. Non è tutto: le proporzioni sono state definite prendendo a riferimento la sezione aurea, e curando l’aerodinamica per garantire comfort ed efficienza. Grande attenzione anche all’esperienza di vita a bordo, non solo nelle linee e nei rivestimenti, ma anche nell’interfaccia con comandi tattili anche sul volante e un grande display da 24,9”, oltre a un impianto audio Sony dedicato.

Zeekr, il senso della connessione
Anche Zeekr, uno dei marchi più interessanti nel ricco portafoglio del colosso Geely – a cui appartengono anche Lotus e Volvo – ha voluto unire uno sguardo sul futuro del prodotto all’arte intesa come stimolazione dei sensi. Insieme alla stessa Lotus e ad altri marchi di moda, arredamento e pelletteria (Konzepthaus, Leonhard Kurz, Royal Smit & Zoon), ha animato il Phid Hub di via Tortona con una serie di conferenze e iniziative. Lato prodotto, l’attrazione principale esposta in strada è stata la Mix, monovolume elettrica versatile e dal design futuribile, con soluzioni come le portiere ad armadio senza montante centrale e i sedili rotanti. Presentata a Pechino nell’aprile 2024, è un mezzo di collegamento a lungo raggio, connesso digitalmente ma anche pensato per favorire l’interazione tra gli occupanti. Lo stesso concetto, espresso nella mostra allestita in primo piano e intitolata appunto The Art of Connection, ha avuto per protagonista una doppia installazione dinamica rappresentata da due pareti su cui erano proiettate composizioni luminose in grado di reagire al movimento delle mani del visitatore. Intorno ad esse, il modello in scala 1:4 di una concept car realizzata da un gruppo di studenti di design, a metà tra un veicolo spaziale e una monoposto sportiva, accompagnato da alcuni oggetti in scala reale, tra cui il particolare volante dell’auto, uno zaino e un giubbetto impermeabile.

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KATHARINA SACHS, VOLVO: UNA BASE SOLIDA https://autodesignmagazine.com/2025/04/katharina-sachs-volvo-una-base-solida/ Fri, 25 Apr 2025 15:31:05 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69880 Mai come in questo periodo, in cui non si parla d’altro che di dimensione digitale e intelligenza artificiale, Auto&Design ha raccolto così tante testimonianze da parte dei responsabili del car design su quanto sia importante continuare a realizzare modelli fisici. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma da Katharina Sachs, tedesca trentaduenne senior exterior designer [...]

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Mai come in questo periodo, in cui non si parla d’altro che di dimensione digitale e intelligenza artificiale, Auto&Design ha raccolto così tante testimonianze da parte dei responsabili del car design su quanto sia importante continuare a realizzare modelli fisici. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma da Katharina Sachs, tedesca trentaduenne senior exterior designer Volvo, che abbiamo incontrato presso la scuola AgenForm CEMI (Centro Europeo Modellismo Industriale) a Savigliano, a un’ora d’auto da Torino, dove è tornata in aprile per una giornata di incontri a testimonianza della sua esperienza.

La sua storia professionale affonda le radici proprio tra i banchi di AgenForm CEMI, un’istituzione nata nel 1998 dalla collaborazione con A.N.F.I.A. (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e affermatasi come un polo formativo di riferimento, attirando studenti da ogni angolo del globo desiderosi di intraprendere una carriera di modellista nel settore del transportation design. Il percorso di Katharina Sachs, che tra l’ottobre 2010 e il luglio 2011 ha frequentato il corso Tecnico Modellismo Industriale quando era appena diciassettenne, ne è un esempio eloquente.

Come la stessa Katharina ha sottolineato, l’esperienza italiana ad AgenForm CEMI le ha fornito una «profonda comprensione della progettazione 3D e della trasformazione delle idee in realtà tangibile». In un settore dove il passaggio dal concept virtuale all’oggetto fisico è tutt’altro che scontato, la padronanza della modellazione in argilla rappresenta un ponte insostituibile. Le mani del designer diventano strumenti per dare forma alle visioni, per esplorare volumi e superfici con una libertà e una sensibilità che difficilmente un software può replicare appieno. «Ho imparato come colmare il divario tra idea e pratica, fra concetto ed esecuzione, sviluppando sia le competenze tecniche sia la mentalità creativa necessarie per dare vita ai progetti». La modellazione in clay non è solo una tecnica manuale, ma una vera e propria palestra per la mente creativa. Permette di sviluppare un senso dello spazio, delle proporzioni e del fluire delle linee che sono essenziali per un design automobilistico armonioso e accattivante.

Il corso di modelleria ha inoltre instillato in Katharina una filosofia progettuale radicata nella comprensione del mondo fisico. «Mi ha insegnato che ogni materiale ha una sua logica e che il design di successo riguarda il rispetto e l’utilizzo di tale logica piuttosto che l’insistenza sulla forma senza comprenderne le fondamenta». Dopo l’esperienza formativa a Savigliano, che le ha fornito le solide basi tecniche, Katharina ha proseguito il suo percorso con un’esperienza presso l’Italdesign Giugiaro e poi con gli studi più specifici in design automobilistico all’Università di Pforzheim. Proprio l’esperienza pratica acquisita grazie ad AgenForm CEMI le ha permesso di accedere a quella università, dove l’esperienza in officina era un requisito d’ammissione.

L’approdo in Volvo Cars nel 2017 ha segnato l’inizio di una brillante carriera culminata con la leadership del design esterno della rivoluzionaria EX30. Un successo che, come Katharina stessa riconosce, ha le sue fondamenta nell’apprendimento delle «basi di come lavorare con i volumi e costruire superfici» acquisite alla scuola di Savigliano, «elementi chiave per trasferire con successo le idee di design nella realtà», soprattutto in un’epoca in cui il design gioca un ruolo cruciale nel comunicare la tecnologia all’avanguardia presente nelle automobili. Il ritorno di Katharina Sachs ad AgenForm CEMI non è stato solo un’occasione per celebrare un percorso professionale di successo, ma anche un momento di ispirazione per i giovani studenti che, come lei un tempo, muovono i primi passi nel mondo affascinante e complesso del design automobilistico.

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MAZDA 6E, UN NUOVO ABITO CLASSICO https://autodesignmagazine.com/2025/04/mazda-6e-un-nuovo-abito-classico/ Wed, 23 Apr 2025 12:44:01 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69862 Mazda ci ha abituati a scelte controcorrente, a volte addirittura coraggiose ma comunque sempre coerenti con la sua filosofia e in questa visione rientra senz’altro anche la nuova Mazda 6e, oggetto di un’anteprima romana che fa seguito a quella internazionale del gennaio scorso. Per il suo primo modello elettrico “a lungo raggio”, infatti, [...]

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Mazda ci ha abituati a scelte controcorrente, a volte addirittura coraggiose ma comunque sempre coerenti con la sua filosofia e in questa visione rientra senz’altro anche la nuova Mazda 6e, oggetto di un’anteprima romana che fa seguito a quella internazionale del gennaio scorso. Per il suo primo modello elettrico “a lungo raggio”, infatti, la Casa di Hiroshima non ha puntato su un Suv, scelta che oggi andrebbe per la maggiore anche in questo settore, ma ha colto l’occasione per riportare sulla strada uno dei suoi modelli più amati, la berlina Mazda6.

La Mazda 6e nasce sulla base della Deepal L07, prodotta dai partner cinesi di Changan, ma è stata personalizzata a fondo dal design center della Casa madre nelle linee e in parte nelle forme per assumere i tratti caratteristici del Kodo Design e trasformarsi nel nuovo alto di gamma Mazda.

Mantenendo invariato il passo di 2,90 metri, la carrozzeria è stata sviluppata portando la lunghezza massima dai 4,88 metri originari a oltre 4,90, mantenendo l’elemento pratico del portellone posteriore ma dando un rinnovato slancio alle linee, che spiccano per eleganza e pulizia e per la migliorata efficienza aerodinamica, a cui partecipa anche il disegno dei cerchi. Un po’ berlina sportiva un po’ auto di lusso, la Mazda 6e non trascura dettagli scenografici, anch’essi con una precisa funzione, come le maniglie a scomparsa e lo spoiler posteriore sollevabile.

Ma è dentro che la filosofia Mazda, che ricerca il benessere e l’attenzione artigianale ai dettagli, emerge ancora più chiaramente: l’abitacolo è stato rimodellato ispirandosi al concetto giapponese del Ma, l’utilizzo di spazi vuoti per armonizzare le forme, e si riflette nella plancia e nel tunnel, tracciati come linee rette nello spazio ma separati, appunto, da zone vuote. Un elemento in linea con la tradizione, ma che non trascura l’innovazione, per quella che è stata definita “la Mazda più tecnologica di sempre”.

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MERCEDES VISION V, VIAGGIO IN PRIMA CLASSE https://autodesignmagazine.com/2025/04/mercedes-vision-v-viaggio-in-prima-classe/ Wed, 23 Apr 2025 12:10:36 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69844 Una showcar per celebrare un nuovo inizio. Mercedes-Benz ha presentato al Salone d Shanghai la Vision V, van di lusso pensato per offrire il massimo comfort possibile. A partire dal 2026, l'introduzione della Van Electric Architecture (VAN.EA), modulare, flessibile e scalabile, darà inizio a una nuova era. La nuova piattaforma permette di ridefinire [...]

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Una showcar per celebrare un nuovo inizio. Mercedes-Benz ha presentato al Salone d Shanghai la Vision V, van di lusso pensato per offrire il massimo comfort possibile. A partire dal 2026, l’introduzione della Van Electric Architecture (VAN.EA), modulare, flessibile e scalabile, darà inizio a una nuova era. La nuova piattaforma permette di ridefinire il conetto di van per uso privato e lo porta nel segmento lusso, con un’attenzione particolare alla cosiddetta “Private Lounge”. La futura gamma di modelli spazierà dai pratici van per famiglie del segmento base alle esclusive navette per VIP, fino a lussuose limousine con un’enorme quantità di spazio, ciascuna in linea con le diverse esigenze dei clienti.

La Vision V offre un’anticipazione della versione top di gamma, dimostrando la visione di Mercedes-Benz Vans di combinare ampi spazi con la massima esclusività e un’esperienza digitale coinvolgente senza precedenti. La Vision V è una lussuosa ed elegante limousine con autista che permette di coccolarsi in un mondo di comfort completamente nuovo. Elementi artigianali analogici si fondono con un’esperienza d’uso coinvolgente per creare un’esperienza olistica con un effetto avvolgente. Gli esterni sportivi ed eleganti sottolineano il design iconico ed evidenziano allo stesso tempo dinamismo e status. «I van di Mercedes-Benz sono stati un’icona per decenni. Con la Vision V prendiamo questa eredità e la trasformiamo in un contesto completamente nuovo di trasporto di lusso high end. Questa show car incarna la perfetta armonia tra lusso e design di un furgone, stabilendo un nuovo punto di riferimento per il futuro», ha dichiarato Gorden Wagener, Chief Design Officer di Mercedes-Benz AG.

L’ampia porta ad apertura automatica sul lato destro e la pedana retrattile illuminata assicurano il comfort e un facile accesso alla lussuosa zona lounge posteriore. Una parete di vetro intelligente e commutabile separa la ‘Private Lounge’ dalla zona di guida. Se lo si desidera, il vetro può essere cambiato da trasparente a opaco, completamente o in sezioni. L’area di seduta ‘Private Lounge’ è eccezionalmente spaziosa. Questo ambiente confortevole trasmette una sensazione di spazio e libertà senza precedenti, oltre che di sicurezza e quiete.  La pelle Nappa bianco cristallo e la seta bianca scintillante contrastano con i grandi elementi decorativi in radica a poro aperto. Simili a una credenza esclusiva, le vetrinette sono incastonate nelle finiture in legno scuro lungo le pareti laterali, incorniciate da strisce di alluminio lucido. Le sedute di prima classe ricordano eleganti poltrone lounge e poggiano su basi in alluminio lucido. Realizzate con cuscini tubolari altamente flessibili, hanno un design futuristico unico. Uno dei punti di forza dell’area di seduta ‘Private Lounge’ è lo schermo cinematografico a scomparsa da 65 pollici – con funzioni di split-screen – situato sotto il pavimento. Non appena i passeggeri sono all’interno e le portiere sono chiuse, lo schermo si solleva come per magia da una console progettata con legno di radica e pelle Nappa.

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RENAULT INAUGURA UN NUOVO CENTRO STILE IN INDIA https://autodesignmagazine.com/2025/04/renault-inaugura-un-nuovo-centro-stile-in-india/ Wed, 23 Apr 2025 09:46:56 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69820 Il Gruppo Renault ha acquisito il restante 51% dello stabilimento di Chennai, in India, appartenente al partner Nissan e ha inaugurato il più grande centro di design al di fuori della Francia. L’apertura di questo centro di design, che segna una svolta importante per Renault in India, rientra nella nuova strategia della brand [...]

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Il Gruppo Renault ha acquisito il restante 51% dello stabilimento di Chennai, in India, appartenente al partner Nissan e ha inaugurato il più grande centro di design al di fuori della Francia. L’apertura di questo centro di design, che segna una svolta importante per Renault in India, rientra nella nuova strategia della brand per l’espansione sul mercato indiano. «Poter contare su uno studio di design dedicato è fondamentale per comprendere le sfumature del mercato, ascoltarne le esigenze e costruire basandosi sulle proprie forze», ha dichiarato Laurens van den Acker, Chief Design Officer del Gruppo Renault.

Dopo una considerevole trasformazione, ora il Renault Design Centre Chennai si sviluppa su 1.500 m² ed è dotato delle tecnologie più avanzate, creando un ambiente all’avanguardia per l’innovazione e la creatività. Uno degli spazi di progettazione più tecnologicamente avanzati che Renault offre oggi. Al centro dell’inaugurazione del Renault Design Centre Chennai c’è renault. rethink, scultura al tempo stesso concettuale e high-tech che incarna la trasformazione e l’impegno di Renault in India.

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DESIGN TALK, IL FUTURO FRA TECNOLOGIA E EMOZIONE https://autodesignmagazine.com/2025/04/design-talk-il-futuro-fra-tecnologia-e-emozione/ Fri, 18 Apr 2025 14:22:01 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69744 Durante la cerimonia d’assegnazione dei premi Car Design, Auto&Design ha allestito a Milano un incontro sul tema “Emotional connections - Il design emotivo”. Come nelle scorse edizioni, la discussione si è animata all’interno del prestigioso ADI Design Museum, accanto agli oggetti vincitori del Compasso d’Oro nel tempo, con il coinvolgimento di attori e [...]

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Durante la cerimonia d’assegnazione dei premi Car Design, Auto&Design ha allestito a Milano un incontro sul tema “Emotional connections – Il design emotivo”. Come nelle scorse edizioni, la discussione si è animata all’interno del prestigioso ADI Design Museum, accanto agli oggetti vincitori del Compasso d’Oro nel tempo, con il coinvolgimento di attori e attrici appartenenti ad ambiti molteplici, non solo legati alla mobilità. Partecipavano infatti: Domitilla Dardi, storica del design; Joaquin Garcia, a capo dello stile di Italdesign; Eugenio Lolli, presidente e amministratore delegato di Alcantara; Andrea Rosati, alla guida del design strategico di Lotus.

A strutturare il tema, un’interessante dicotomia dei nostri tempi: per un verso le vetture si fanno sempre più tecnologiche (a partire da assistenti virtuali e ausili alla guida), per l’altro cresce la cura dei progettisti verso esperienze umane a bordo. In che modo interagiscono tali sfere diverse e complementari?

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Lolli, alla guida di un’azienda raffinatissima e partner dell’evento, inizia illustrando con un video i processi che avvicinano il materiale alla sensibilità di chi elabora o fruisce il risultato finale, ovvero attraverso una flessibilità in grado di appagare molteplici identità personali o di marca. Approccio perfetto affinché Dardi rimarchi l’importanza di «creare connessioni guardando ai campi limitrofi», per esempio formulando il discorso sull’automobile a partire dall’interno e dal “domestico”. Non mancano gli esempi storici in tale direzione, fra cui la celeberrima Kar-A-Sutra di Mario Bellini (1972), anticipatrice delle monovolume giocata sull’idea che il corpo potesse assumere nell’abitacolo diverse posizioni. Anche la nozione di «buon senso» – riportata ancora da Dardi con riferimento alle invenzioni di due donne, a fine Ottocento: l’impianto di riscaldamento dell’abitacolo da parte di Margaret Wilcox e del tergicristallo di Mary Anderson – esemplifica una modalità non scontata del rapporto uomo-macchina.

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Su questo punto s’innesta il punto di vista di Garcia, concorde sulla ragionevolezza concreta poiché «l’importante non è il prodotto, ma ciò che la gente fa con esso», dunque bisogna «esplorare fino in fondo il comportamento degli utenti» e renderlo centrale. Più avanti il concetto riemergerà fra le sue parole in una chiave assai interessante, secondo cui «la razionalità rappresenta essa stessa un’emozione» e il rapporto con le persone si crea pure «nel possedere un oggetto per lungo tempo, affezionandosi», dunque rispettando un criterio apparentemente “freddo” di sostenibilità e durata. Prima, però, spetta a Rosati suggerire un’ulteriore riflessione: se qualcuno (soprattutto i più giovani) si allontana dal legame emotivo con l’automobile, l’interesse si può ricostruire raccontando le storie dietro una creazione in metallo, con speciale riguardo per valori partecipativi quali collaborazione e coraggio.

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Sempre moderato da Silvia Baruffaldi, direttrice di Auto&Design, il dibattito si snoda poi intorno alla «centrale dimensione del sentirsi al sicuro, in senso fisico e non solo» (Dardi), all’auto «estensione della casa» (Lolli), al proponimento che i designer diventino «meno egoriferiti, riducendo la spettacolarità delle plance per concedere ai passeggeri di concentrarsi sull’esterno» (Garcia), all’impiego di soluzioni avanzate ma votate all’umano, come «sedili con imbottiture ad aria capaci di vibrare gentilmente per inviare segnalazioni relative alla guida grazie a un tessuto con camere d’aria integrate, che dunque impiega l’aria come materiale. Siamo infatti partiti dal concetto di auto da indossare, il nostro co-fondatore Colin Chapman diceva che una Lotus si indossa come un guanto» (Rosati).

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Un caleidoscopio di spunti quantomai variegato e certamente foriero di futuri sviluppi, che si conclude con un promettente intervento di Dardi: «Ormai si procede verso il “technocraft”, termine capace di fondere modernità assoluta e artigianato». Quindi «i materiali sintetici perderanno l’aura negativa associata al “finto”, generando, anziché un effetto imitativo, una sorta di “super-natura”». Presto si capirà quanto una simile tendenza possa dispiegarsi sull’automobile e sull’interesse personale che suscita.

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025
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Design Talk Car Design Award 2025
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AUDI A6 AVANT: AMMIRAGLIA DA FAMIGLIA https://autodesignmagazine.com/2025/04/audi-a6-avant-ammiraglia-da-famiglia/ Fri, 18 Apr 2025 13:53:24 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69738 Audi rinnova la sua station wagon per antonomasia: la A6 Avant. E lo fa evolvendo un concetto noto che però, per questa sesta generazione, fa un considerevole passo avanti. Prima di tutto a livello di dimensioni. Il corpo vettura cresce di ben 6 centimetri e arriva a 4,99 metri. L'auto aumenta anche in [...]

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Audi rinnova la sua station wagon per antonomasia: la A6 Avant. E lo fa evolvendo un concetto noto che però, per questa sesta generazione, fa un considerevole passo avanti. Prima di tutto a livello di dimensioni. Il corpo vettura cresce di ben 6 centimetri e arriva a 4,99 metri. L’auto aumenta anche in larghezza e in altezza risultando così più grande e, allo stesso tempo, più slanciata. Oggi più che mai la famigliare tedesca, che nasce sulla nuova piattaforma PPC, adotta un design figlio della funzionalità. Ogni forma e ogni superficie sono state definite per la massima efficienza aerodinamica. Così, la nuova A6 Avant, vanta un Cx di soli 0,25, che è il valore più basso di sempre per una station wagon della Casa dei 4 Anelli.

Sul frontale compare una nuova interpretazione estetica della mascherina single frame, che ora è più ampia e posizionata più in basso, arrivando a toccare il paraurti. La nuova A6 Avant adotta anche inediti proiettori Led Digital Matrix evoluti ai quali si affiancano gruppi ottici posteriori con tecnologia OLed 2.0: sono in grado di adattare la firma luminosa in base alle varie informazioni che riceve dalle altre auto sfruttando un collegamento cloud Car-to-X.

Salendo a bordo si scopre un abitacolo rinnovato all’interno del quale domina l’Audi Digital Stage, palcoscenico digitale che sfrutta 3 monitor: il virtual cockpit plus da 11″9 dietro al volante, il touchscreen ricurvo dedicato all’infotainment da 14″5 in posizione centrale e il display da 10″9 (con tecnologia touch anch’esso) piazzato davanti al posto del passeggero.

L’auto, disponibile sia a benzina sia turbodiesel, sfoggia una dinamica di guida raffinata che sfrutta la trazione integrale quattro, le quattro ruote sterzanti e l’assetto con sospensioni pneumatiche adattive. Questa iniezione di tecnologia si traduce in una marcia confortevole e precisa. L’auto è sempre stabile ed equilibrata, ma anche agile e piacevolmente reattiva.

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FERRARI COLLECTIBLES, L’ARTE DELLA MECCANICA https://autodesignmagazine.com/2025/04/ferrari-collectibles-larte-della-meccanica/ Fri, 18 Apr 2025 10:53:05 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69719 Cosa accade quando alcune componenti di eccellenza ingegneristica si separano dal contesto originale per divenire esse stesse autonomi capolavori? Si scopre grazie a un’inedita iniziativa di Maranello, che reinterpreta in opere da collezione molteplici elementi tecnici essenziali (freni, scarichi o perfino interi propulsori) avulsi dalla prestazionale collocazione d’origine e fatti assurgere a singole [...]

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Cosa accade quando alcune componenti di eccellenza ingegneristica si separano dal contesto originale per divenire esse stesse autonomi capolavori? Si scopre grazie a un’inedita iniziativa di Maranello, che reinterpreta in opere da collezione molteplici elementi tecnici essenziali (freni, scarichi o perfino interi propulsori) avulsi dalla prestazionale collocazione d’origine e fatti assurgere a singole rappresentazioni estetiche. From speed to beauty, dalla bellezza alla velocità, recita la descrizione dell’iniziativa.

«Mi piace molto questo taglio» spiega Flavio Manzoni, direttore del design Ferrari. «Illustra bene il processo secondo cui concepiamo le nostre auto, partendo da necessità legate alle corse che poi, inevitabilmente, generano estetica. Come se la bellezza risultasse necessaria, ovvero diretta conseguenza delle esigenze aerodinamiche e funzionali: nulla, per noi, è slegato dalla razionalità del risultato. Si tratta di un concetto a cui tengo molto».  Forte di una formazione da architetto, Manzoni si inoltra poi nell’illustrare il rapporto fra i piccoli oggetti quotidiani e l’enorme immaginario dell’automobile, confermando intrinsecamente che le componenti meccaniche possano diventare degne d’esposizione.

Bisogna però trattarle come proposte creative: «Ognuna ha richiesto un’elaborazione specifica, anche semplicemente per immaginare un supporto fisico, visto che si tratta di parti sempre diverse e normalmente montate sulle auto. Per esempio, abbiamo fortemente desiderato l’introduzione di elementi trasparenti proprio per mettere in risalto il metallo». Qualcuno dei presenti, allora, nota come sorprenda la gradevolezza statica di elementi sempre immaginati ruotare a regimi elevatissimi, dunque qui totalmente decontestualizzati con successo. Forse proprio in tale singolare capacità di trasformazione, non scevra di una sorta di peculiarissima tensione al riciclo migliorativo, si cela la vera potente alchimia di questa collezione.

Di seguito l’elenco dei “collectibles”:
Motore di F1 tipo 048B, V10 3 litri aspirato da 790 CV a 16.300 giri/min, ha visto Ferrari a conquistare il suo nono campionato mondiale Costruttori nel 1999;
– Motore V12 di 6,3 litri montato sulla LaFerrari (2013), uno dei propulsori più importanti nei 78 anni di storia dell’azienda perché potenziato dal sistema HY-KERS. Questo pezzo unico, in particolare, proviene da un prototipo realizzato durante il processo di sviluppo della vettura;
– Albero a camme di una Ferrari F2003-GA, monoposto di Formula 1 che ha nel suo palmarès sette vittorie e due titoli mondiali con Michael Schumacher;
– Scarico del V8 da 2,4 litri aspirato della Ferrari F60, utilizzato nel campionato mondiale di Formula 1 del 2009 da Kimi Räikkönen;
– Albero motore della Ferrari F10, l’auto con la quale Fernando Alonso vinse al debutto in gara con la scuderia nel campionato mondiale di F1 del 2010;
– Un disco freno in fibra di carbonio di una Ferrari SF71H, guidata da Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen nella stagione 2018;
– Una biella e un pistone della Ferrari F150° Italia del 2011 guidata da Fernando Alonso;
– Un pistone della Ferrari F2002, monoposto guidata con grande successo da Michael Schumacher e Rubens Barrichello.

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