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]]>Al centro del grande stand Kartell, attorniata dalle ultime novità della nota azienda di arredamento, la nuova Fiat Grande Panda Kartell è stata svelata al pubblico del Salone del Mobile al suo primo giorno di apertura. La collaborazione, ricorda Lorenza Luti, direttore marketing Kartell, rafforza una relazione risalente agli anni ’50 e al portascì entrato nella storia del design italiano destinato alla prima generazione della Fiat 500. Legame evoluto nel tempo con progetti come la Fiat 500e Kartell del 2020, realizzata insieme al Centro Stile Fiat, e ora con questa concept car frutto di un workshop collaborativo. Non si tratta di una edizione speciale pensata per la serie, nondimeno il progetto segna un momento significativo per Fiat e il ritorno nel segmento B oltre a mettere in evidenza la fusione tra automotive e furniture design.
Ce lo conferma François Leboine, Fiat & Abarth Head of Design: «Abbiamo cercato che ciascuno dei due brand potesse tradurre efficacemente il proprio linguaggio. Nel caso di Kartell attraverso il colore appartenente alla sua corporate image e l’esperienza nel trattare in modo innovativo i materiali plastici, così come i tessuti. È stato come utilizzare due approcci: una visione da lontano, per catturare la semplicità formale nella sua essenza e una visione più ravvicinata per prendersi cura dei numerosi dettagli».
Fiat Grande Panda Kartell comunica efficacemente a partire dalla livrea di un rosso vibrante in contrasto con gli interni in Tasmania Blue e, per amore di dettaglio, il logo Kartell simboleggia il segno “Love” diventando un elemento decorativo centrale posizionato in punti strategici come i cerchi, la parte posteriore, e il terzo montante.
Interessante è l’impiego negli interni del Policarbonato 2.0, un polimero di seconda generazione derivato da fonti rinnovabili già usato da Kartell per alcuni prodotti. Centrale è del resto la sostenibilità tra i settori dell’automotive e del design di prodotto, così viene anticipato che il progetto potrebbe includere un processo chiamato “tex to tex” attraverso il quale i ritagli di tessuto della poltrona Foliage, ridotti a fibre di scarto, saranno ritessuti per i sedili. Immaginiamo non sia facile lavorare su una icona come Panda, chiediamo. «Abbiamo preso l’iniziativa di fare un’auto molto connotata – continua François Leboine – che non assomiglia a nessun’altra e cerca d’imporre una sua identità. Più che una difficolta è stata per noi un’opportunità creare qualcosa che pur rimandando all’originale potesse anche essere unica salvaguardando l’espressività e la semplicità che la connotano».
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]]>L'articolo A MILANO NASCE LA NUOVA HOUSE OF BMW sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>Nel 1961 nasceva a Milano il Salone del Mobile e un anno dopo debuttava la prima Neue Klasse disegnata da Giovanni Michelotti. A distanza di oltre 60 anni, dunque, Milano pare essere ancora il luogo più significativo per raccontarsi. A partire dall’8 aprile, per quattro mesi, la nuova casa di BMW a Milano avrà come indirizzo lo storico Palazzo Borromeo d’Adda nella centrale via Manzoni. La prestigiosa location, dal grande cortile d’onore con portici a colonne, accoglierà House of BMW, già in città dal 2021, prima nello spazio di via Verri poi in via Monte Napoleone, ma stavolta con tutti i brand del Gruppo per i lanci di prodotto e molto altro.
«Racconteremo anche in questo luogo come per noi la mobilità a due e quattro ruote resti centrale nella vita delle persone, come espressione della libertà individuale», dichiara Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia, nel presentare il primo atto della presenza a Palazzo Borromeo con l’installazione Vibrant Transitions per la vicina Design Week. La chiave interpretativa di questo progetto sta nell’interconnessione tra materiale, colore, forma, esperienza digitale, suono e luce che i diversi team sperimentano da anni. «Il nostro design della mobilità sta diventando sempre più ampio e variegato», puntualizza infatti Adrian van Hooydonk, Head of BMW Group Design, che inaugurerà l’8 aprile l’evento, e questo mix «offre ai visitatori del Salone del Mobile delle intuizioni ispiratrici».
Holger Hampf, head of Mini Design, presente alla pre-inaugurazione milanese, ricorda come l’idea alla base di Vibrant Transitions sia stata da subito la condivisione del progetto in un’ottica “cross brand design team”. Così è stato un team di design trasversale ai marchi, in collaborazione con Designworks, filiale del BMW Group, a prendersi carico del suo intero sviluppo. Verde, blu e arancione saranno i tre i colori dominanti dell’allestimento, utilizzati per scandire le aree del cortile e innescare, utilizzando delle strutture lamellari traslucide che vestiranno il porticato, degli effetti luminosi creando prospettive visive uniche sia verso l’esterno che verso l’interno. E il colore servirà come un leitmotiv anche a condurre i visitatori nell’immersione dei tre percorsi immaginati.
Un percorso avrà come protagonista la BMW X3 in una versione speciale per il Salone del Mobile con esterno blu opaco (frozen tanzanite blue); il percorso “naturalistico” MINI Neon Garden City avrà come protagonista lo scooter BMW CE 02 interpretato dal team di Design di MINI con un concept cromatico sviluppato per l’evento; infine, il percorso Neue Klasse, vedrà protagonista la tecnologia con BMW Panoramic iDrive. Nel 1961 nasceva a Milano il Salone del Mobile e un anno dopo debuttava la prima Neue Klasse disegnata da Giovanni Michelotti. A distanza di oltre 60 anni, dunque, Milano pare essere ancora il luogo più significativo per raccontarsi.
L’installazione “Vibrant Transitions”, nella nuova House of BMW, sarà aperta dall’8 al 13 aprile, durante il Salone del Mobile di Milano, presso Palazzo Borromeo d’Adda, Via A. Manzoni 41.
Orari: Martedì 8 aprile, dalle 10:00 alle 14:00
Mercoledì 9 aprile – domenica 13 aprile, dalle 10:00 alle 19:00.
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]]>L'articolo UN’ILLUSIONE SPAZIALE PER AUDI Q6 E SQ6 E-TRON sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>Anche quest’anno, l’undicesimo, Audi è al centro della scena al Fuorisalone durante la Milano Design Week grazie al protagonismo di Audi Q6 e-tron, il suv che ridefinisce gli standard della mobilità elettrica premium, presentata in anteprima mondiale. Come l’anno scorso la cornice è quella elegante e monumentale al contempo di Piazza del Quadrilatero di Portrait Milano, hotel del marchio di ospitalità Lungarno Collection.
L’installazione di questa edizione, realizzata nell’ambito della mostra-evento INTERNI Cross Vision, porta la firma dello studio internazionale di design e architettura Bjarke Ingels Group. Il titolo dell’allestimento è “Reflaction”, unione di “riflessione” e “azione”, e corrisponde all’idea che le nostre azioni nel mondo riflettono l’essenza stessa della nostra esistenza. Per questo l’area espositiva è configurata come un simbolo “più” visto dall’alto suddiviso in quattro settori distinti (Community, Knowledge, Performance e Digital light) che riflettono sia i principi tematici fondamentali dell’installazione sia gli anelli del logo del brand.
Attraverso il rivestimento a specchi la struttura espande fisicamente lo spazio circostante e valorizza l’architettura in cui è inserita. Un anfiteatro con gradoni in legno massello e balaustre in acciaio cromato, nell’area Knowledge, costituisce il punto d’incontro in cui le persone si riuniscono per condividere conoscenze e discutere nei talk tematici con esperti di Audi AG. Nell’area Digital light, si rappresenta l’avanguardia in termini di tecnologia e design con un display dedicato alla nuova generazione di luci Oled digitali e segmentate. Nello spazio Community, un cortile alberato offre ristoro all’ombra di aceri giapponesi.
Fulcro dell’installazione è l’area Performance con la presenza di due Audi Q6 e-tron dove risulta di grande effetto la visione di un anello di auto specchiate, creato dalle riflessioni, per esaminare le vetture da otto prospettive diverse. Nel prossimo numero della rivista torneremo a parlare di questo evento anche con l’intervista al designer degli interni Mattijs Van Tuijl.
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]]>L'articolo BMW, UNA X7 PER L’AMICO A QUATTRO ZAMPE sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>I cani hanno fatto da protagonisti alla serata di lancio, presso House of BMW Milano, della costumizzazione del Suv BMW xDrive40d realizzata in collaborazione con il brand milanese Poldo Dog Couture. Il marchio, specializzato in prodotti alto di gamma per pet – un mercato che le previsioni di tendenza danno in forte crescita – torna a collaborare con la casa tedesca per questa versione nata, come spiega Riccardo Gardoni di Poldo Dog Couture, «dopo avere individuato un vuoto di servizio a bordo per i nostri amici a quattro zampe che hanno invece il diritto a un viaggio confortevole».
Le premesse non vengono disattese e basta guardare i dettagli dell’allestimento del SUV, soprattutto degli interni, pensati sull’immaginario di una passeggiata nel bosco, con i colori e persino delle fragranze che riportano a quest’esperienza. La parte olfattiva comprende infatti uno ionizzatore di essenze, realizzato dal più grande naso italiano Luca Maffei, in grado attraverso una molecola brevettata di catturare eventuali cattivi odori all’interno dell’abitacolo. Spiega Rossella Barbuto, Direttore Creativo dell’azienda: «Ho interpretato quest’auto ispirandomi ad un bosco di prima mattina dove l’aria è pervasa da una sinfonia di avvolgenti profumi di resina che provengono da abeti secolari e che si mischiano con il profumo delicato del muschio sul terreno umido».
Visto lo storytelling l’esterno dell’auto non poteva che essere verde – l’esclusiva vernice BMW Individual “Oxford Green” – con contrasti in nero, mentre gli interni sono sottolineati dalle modanature in ebano, create dalle mani di un maestro ebanista, alternate ai rivestimenti tessili morbidi al tatto in Alcantara. Fulcro del progetto è l’esclusivo kit da viaggio, dalle fattezze e lo chic d’altri tempi, che può essere comodamente posizionato nell’ampio bagagliaio, sempre rivestito in ebano. Il baule in ebano è rivestito a sua volta in pelle martellata verde bosco con tre cassetti per contenere tutto l’occorrente per l’amico a quattro zampe: una cintura di sicurezza, un guinzaglio e un collare in pelle; una copertina per il sedile posteriore in nylon stampato ed Alcantara da portare con sé quando si scende dall’auto.
Completa il tutto un confortevole cuscino imbottito in ovatta termica da agganciare al sedile dell’auto per i cani più piccoli in sicurezza. Gli accessori includono ancora una fiaschetta termica per l’acqua fresca e persino due ciotole in porcellana su un elegante vassoio in ebano realizzato su misura. Prodotti e tessuti tutti di produzione Made in Italy basati sulla collaborazione con una rete di artigiani che portano il loro savoir fair in questa nicchia di mercato.
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]]>L'articolo UN VIAGGIO NEL PROCESSO CREATIVO DI BMW sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>La cornice è quella elegante e mondana di via Monte Napoleone dove BMW ha inaugurato la sua nuova House milanese su due piani con l’installazione “A Creative’s Journey”, visitabile nei giorni della Design Week. Chi entra nel cortile è attratto dalle colonne rivestite in tessuto a simulare un autolavaggio, alcune sedute “parlanti” con testi che raccontano il pensiero di BMW Design e soprattutto una scultura in resina gialla che riprendendo l’iconico frontale della BMW 3.0 CSL del 1973 la trasforma in un volume plastico di grande potenza.
L’installazione fornisce approfondimenti sul processo creativo di BMW Design ed è un po’ come sbirciare dentro le stanze della creatività del marchio. Domagoj Dukec, responsabile del Design, dichiara che quest’anno l’occasione non è mostrare delle auto ma la rappresentazione di un mindset; ed è lui stesso ad accompagnare i visitatori in questo viaggio ideale nel processo creativo della casa tedesca intervistato in tempo reale mentre illustra i diversi exhibit. Tra questi, i campioni di materiali da usare negli interni delle auto e tutti ispirati a un principio di circolarità quindi riciclabili e bio based come i tessuti in canapa. I nuovi concept per la mobilità e l’urban design e un’installazione interattiva, phygital, per offrire un’esperienza pratica di come i veicoli interagiranno in futuro con gli esseri umani in modo emotivamente coinvolgente e personalizzato.
Al centro di tutto c’è la domanda su quali requisiti di design dovranno essere soddisfatti in futuro per rendere il veicolo un vero “luogo preferito”, tenendo presente come per il team BMW Design oggi sia centrale il passaggio da un concetto legato a “la forma segue la funzione” a “la forma segue l’esperienza”. Perché sarà sempre più la percezione umana, e non la funzione in sé, a costituire il fattore chiave nelle decisioni progettuali.
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]]>L'articolo MINI, IN CATTEDRA CON IL SOUND DESIGN sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>Mini lancia il progetto “Inhabit Sound” che vede il noto brand collaborare con SOS – School of Sustainability, la scuola di formazione professionale post-laurea fondata dall’architetto Mario Cucinella nel 2015, dal 2021 nella sede milanese dello stesso studio di architettura. La scuola nasce per formare professionisti nel campo dell’architettura e del design sostenibile e la partnership con Mini conferma anzitutto l’interesse della casa nel continuare, dopo i progetti di ricerca svolti tra il 2005 e il 2010, ad esplorare i temi legati al futuro della città, alla sua comunicazione, e oggi sempre più alla sostenibilità e alla ricerca di benessere. Perché il suono, come afferma Renzo Vitale, Sound Creative Director del BMW Group che ha a capo la supervisione del progetto didattico, può essere portatore di benessere. È sempre lui a spiegare come sia necessario costruire una consapevolezza uditiva collettiva: «Si può raggiungere questo obiettivo relazionandosi alle città come realtà sonore, capirne le debolezze per riprogettarle acusticamente attraverso diversi livelli di espressione e di complessità».
Ovviamente non è ancora chiaro l’esito progettuale della ricerca alla quale lavoreranno studenti provenienti da nove nazioni iscritti all’anno accademico appena iniziato; si parla però di dispositivi come un “archivio storico dei suoni di una città” e si sottolineano, giustamente, gli aspetti legati alla connettività, appartenente all’universo Mini. Senza trascurare una restituzione virtuale che contempla il Metaverso. Mini, storicamente legata all’ambito urbano, indagherà quindi anche i suoni della città: il percorso ipotizzato intende creare degli spazi sostenibili di ascolto, contemplazione e condivisione in diverse città del mondo, tramite la trasformazione del suono in forma tangibile e vivibile quasi si trattasse di una scultura tridimensionale sostenibile. Sono obiettivi interessanti e ambiziosi che la scuola e il brand porteranno avanti sotto la guida del designer Lorenzo Palmeri, docente SOS, attivo nei campi anche della composizione e produzione musicale e la collaborazione di Caimi Brevetti, azienda leader nella sostenibilità acustica, che mette a disposizione le proprie strutture per le ricerche.
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]]>L'articolo MINI RECHARGED BY PAUL SMITH sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>Alla Design Week milanese l’anteprima mondiale della nuova concept car MINI celebra anche l’incontro di due icone di stile: la nota city car inglese e Paul Smith, lo stilista britannico che ha fondato uno dei più noti marchi di moda internazionali. È lui ad illustrare, insieme ad Oliver Heilmer, Head of MINI Design, il concept della MINI Recharged nata, spiega, per esplorare le possibilità del design sostenibile perché “tre caratteristiche descrivono perfettamente quest’auto: qualità, sostenibilità e funzionalità”. Solo la scorsa estate, Paul Smith aveva lavorato con la casa ad un’altra concept car radicalmente ridotta e sostenibile già dal nome, MINI STRIP, presentata a Monaco e ora esposta insieme al nuovo modello nel suo showroom milanese.
In realtà, con la nuova one-off ad essere rivisitata in versione completamente elettrica (gli ingegneri, e nuovi partner di MINI, di ‘Recharged Heritage Limited’ sono i responsabili dell’installazione del motore elettrico da 72 kW), è la prima MINI Paul Smith Edition del 1998, nella versione di Alec Issigonis. Entrambe sono dipinte di un blu brillante rubato a una delle camicie preferite dello stilista, prontamente esibita alla vista dei presenti, mentre la scatola della batteria è verde lime e rigorosamente griffata.
Gli interni tralasciano volutamente le parti di rifinitura e la scocca con il pianale nudo e non rivestito accoglie i tappetini rustici in gomma riciclata. “Quando ci si trasferisce nell’appartamento di una vecchia zia, per rispetto non si cambia tutto, ma lo si modernizza un po’”, dice Smith facendo notare come, oltre alla scelta precisa dei materiali in un’ottica di sostenibilità, gli interni siano completati da alcune soluzioni ad hoc. Accessori come il magnete accanto al volante per l’irrinunciabile smartphone, che sostituisce quasi tutti i vecchi pulsanti e funzioni del cruscotto, e il volante completamente rimovibile per facilitare a chiunque, per taglia o altezza, l’ingresso e l’uscita dall’auto.
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]]>L'articolo INDUSTRIAL DESIGN, UN ROBOT PER AMICO sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>Collegata alla recente pandemia vi è una sorta di accettazione delle persone verso l’automazione, in tutti i suoi aspetti, che gli esperti attribuiscono al ruolo dei robot nel gestire le operazioni di distanziamento nelle aree pubbliche o nella disinfezione a raggi infrarossi, mentre emerge un significante riscontro verso l’interazione con gli assistenti digitali nei negozi o nella comunicazione in genere.
Tecnologia e sostenibilità
Emergono anche segnali di una convergenza tra tecnologia e sostenibilità, oltre il gadget tecnologico, che è quanto promettono i vari dispositivi per il controllo ambientale della casa (Alexa che controlla la domotica) o dell’aria. Come il recente AirBird®, degli architetti danesi 3XN, utile a rilevare la presenza di CO2, temperatura e umidità negli ambienti pubblici, convertendole in dati utili per un eventuale intervento.
Robot-domestici
Nell’elettronica di consumo si personifica la tecnologia agli utenti in un’idea di “bespoke home”: così il robot aspirapolvere JetBot 90Al+ di Samsung può essere usato per il monitoraggio domestico grazie alla fotocamera e all’integrazione di SmartThings. Della stessa azienda i concept di due nuovi robot da usare in casa: l’assistente personale Bot Care, in grado di aiutarci con il lavoro e l’agenda, e il “tuttofare” Bot Handy, con arto meccanico, per servire a tavola o compiere semplici operazioni quotidiane.
Trasporti e consegne facilitati
Per la mobilità sono già sul mercato i cosiddetti “follow me” in grado di trasportare pesi e seguire il proprietario. Come Gita di Piaggio Fast Forward, divisione incentrata sulla robotica e la mobilità del futuro, e il robot carrier Yape per le consegne a domicilio, della start-up italiana e-Novia che coniuga scienza, ingegneria e tecnologia.
L’applicazione in campo medico
Altra importante applicazione dell’IA si conferma il medicale, come dimostrano gli esempi di IoT applicati a devices personali come D-Heart, di Design Group Italia, per monitorare la frequenza cardiaca attraverso lo smartphone inviando i dati al proprio medico, o la mano protesica di derivazione robotica Hannes, dell’Istituto Italiano di Tecnologia e INAIL Centro Protesi, che implementa strategie basate su algoritmi di IA; entrambi premiati con il Compasso d’Oro.
L’auto giocattolo di Hyundai per i bambini ricoverati
Hyundai ha recentemente donato a un ospedale pediatrico di Barcellona una mini auto giocattolo, sviluppata con il Media-Lab del Mit di Boston, che usa la tecnologia EACV (Emotional Adaptive Vehicle Control) per monitorare la frequenza cardiaca, la respirazione e l’espressione facciale, utile al trattamento dei bambini ricoverati.
(Articolo completo in A&D n. 247)
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]]>L'articolo IL FUTURO DRIVERLESS DELL’ISTITUTO MARANGONI sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>La Scuola di Design di Istituto Marangoni ha presentato nella sede di via Cerva, a Milano, i migliori progetti di Product, Interior e Visual Design dell’anno accademico 2018/19. Un insieme di visioni che consegna il ritratto di un futuro complesso, poetico e coinvolgente. Nell’area “Project Views”, con i progetti spiegati da video e modelli, come ci racconta Mark Anderson, Director of Education di Istituto Marangoni Milano Design, gli studenti di Industrial Product & Furniture Design hanno affrontato quest’anno una riflessione su come vivrà la loro generazione nel prossimo futuro, proponendo soluzioni di mobilità per l’adozione di veicoli a guida autonoma. I concept che abbiamo visto immaginano nuovi scenari di utilizzo e di trasformazione per il mondo del “trasporto” esplorando anche le connessioni possibili con l’interior design, il product design, il social design.
“Pintu”, di Pei Haonan. traduce una nuova idea di mobilità e comunicazione tra le persone, basata su un sistema modulare di elementi collegati tra loro mediante tecnologia elettromagnetica e in grado, una volta uniti, di muoversi in sincrono. Ogni unità può essere personalizzata e occupata anche soltanto da un singolo individuo, che vedrà così rispettata la propria privacy.
“WADUHek” di Gao Kaiyuan è un mezzo di trasporto al contempo luogo di lavoro, di riflessione e di riposo. La self-driving car, è equipaggiata con sedile reclinabile e ruotante, frigobar e microonde, in modo da essere utilizzata come casa e soprattutto come ufficio in mobilità.
Infine, l’interessante riflessione di “ClaustroPod” di Sandra Turina che è partita dall’analisi della paura degli spazi ristretti (colpisce il 10% della popolazione mondiale) ripensando un veicolo autonomo per ridurre al minimo l’impatto della claustrofobia sulle persone. La forma è organica, un involucro per la maggior parte in vetro con colori che incoraggiano la calma, la sicurezza e il relax.
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]]>L'articolo BERTONE RIPARTE ELETTRICA CON DIANCHÈ sembra essere il primo su Auto&Design.
]]>Un nuovo logo e delle nuove linee per una coppia di citycar e tre sportive elettriche, svelate nelle scorse settimane, che Flymove Dianchè – licenziataria di Bertone automotive attraverso il partner AKKA Technologies – ha progettato con Carlos Arroyo Turron, vice presidente design del futuro centro stile di Milano.
La minicar Dianchè BSS City Car One e la più grande Dianchè BSS City Car Cube, con tetto fotovoltaico, sono secondo Turron un esempio di svolta “digital”: volutamente fuori dai canoni della carrozzeria classica, hanno linee squadrate e compatte, posto guida centrale e offrono la possibilità di una carrozzeria-cover personalizzabile. Soprattutto, utilizzano il sistema di scambio rapido di batteria (BSS) dal tempo record di soli tre minuti che accomuna tutte le proposte Dianchè al posto della tradizionale ricarica.
A queste si affiancano tre sportive, costruite in Italia e disponibili all’acquisto in serie limitata: Dianchè BSS GT One, sviluppata con il marchio storico Coggiola che il gruppo si onora di aver coinvolto; Dianchè BSS GT Two Pikes Peak, sviluppata con Picchio; Dianchè BSS GT Cube, anche in versione one off, per uso su strada. Il settore motorsport sarà per Flymove e il suo Team un’importante vetrina per mostrare le prestazioni del cambio di batteria. All’interno dell’Autodromo di Adria, dove si testano le auto, verrà costruito nel 2019 anche il primo prototipo della Stazione POE (Point of Energy) predisposta ad idrogeno.
Il tutto rientra nel Dianchè Smart Mobility Platform (SMP) per la mobilità sostenibile, candidato ad essere l’unico al mondo a basso consumo energetico e minimo impatto ambientale. Si tratta in definitiva di un ambizioso progetto integrato, ad impatto costruttivo e ambientale zero, in grado di auto-generare energia rinnovabile per ricaricare le batterie, con una rete di stazioni, a cui si affiancheranno dei punti mobili su TIR, che permetteranno anche l’atterraggio di aerei VTOL. Per non dimenticare i futuri mezzi di mobilità verticale ai quali Flymove sta peraltro già lavorando con Tecnam.
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