EXTRA Archivi - Auto&Design https://autodesignmagazine.com/category/extra/ Auto & Design Magazine Tue, 29 Apr 2025 14:53:29 +0000 it-IT hourly 1 FERRARI 296 SPECIALE, LO STILE DELLA LEGGEREZZA https://autodesignmagazine.com/2025/04/ferrari-296-speciale-lo-stile-della-leggerezza/ Tue, 29 Apr 2025 12:30:14 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69920 «Descriverla in una parola? Impossibile. In tre? Ci posso provare: muscolosa, leggera e cattiva». Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari, racconta l’ultima creatura che ha preso forme dalle matite del Centro Stile di Maranello. Si chiama 296 Speciale ed è la variante più esclusiva e potente della 296 GTB presentata nel 2021. [...]

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«Descriverla in una parola? Impossibile. In tre? Ci posso provare: muscolosa, leggera e cattiva». Flavio Manzoni, Chief Design Officer di Ferrari, racconta l’ultima creatura che ha preso forme dalle matite del Centro Stile di Maranello. Si chiama 296 Speciale ed è la variante più esclusiva e potente della 296 GTB presentata nel 2021. «Più che di variante parlerei di modello completamente nuovo. Gli interventi estetici sono stati importanti e decisi, figli del nuovo corso stilistico che abbiamo inaugurato prima con la 12Cilindri e poi con la F80», spiega Manzoni. «L’obiettivo è sempre lo stesso: regalare forme uniche a una vettura che ha le prestazioni nel sangue».

Per andare più veloce il 3.0 V6 ibrido della 296 Speciale (disponibile anche nella variante spider Speciale A) è arrivato a 880 cavalli di potenza (+50 cavalli rispetto alla 296 GTB), ma, soprattutto è stato fatto un grande lavoro di alleggerimento generale utilizzando materiali super prestazionali come alluminio e (tanta) fibra di carbonio. Il frontale della vettura chiarisce subito la forte carica sportiva ed espressiva del modello grazie al cofano è più scavato, mentre la parte bassa è caratterizzata da uno splitter sospeso, elemento alare in tinta carrozzeria che allarga visivamente la base del frontale. «La bocca è imponente: sembra quasi quella di un catamarano», dice Manzoni. Anche nella parte posteriore si percepisce l’influenza del mondo delle competizioni, in particolare della 296 Challenge, mentre il fianco è un chiaro omaggio alla mitica 250 LM. «Dietro l’elemento più caratteristico è rappresentato dalle due inedite ali a sbalzo che fanno da cornice allo specchio di poppa, rimanendo ancorate all’estremità della coda», continua Carlo Palazzani, capo del design degli esterni.

L’azione del centro stile per operare una importante cura dimagrante è arrivata anche negli interni: «Qui abbiamo adottato diversi materiali per consentire il raggiungimento del minor peso possibile. Dei 60 kg risparmiati sul modello 1/3 deriva proprio dagli interni – spiega Nicola Bevilacqua, capo del design degli interni –. Un esempio? 10 chili in meno arrivano proprio dall’utilizzo dei nuovi sedili, mentre i tappetini sono in alluminio e il panello porta, nella sua interezza è in carbonio. Inoltre abbiamo sostituito la pelle con l’Alcantara, più leggera e performante quando si parla di guida ad alte prestazioni».

Per una maggiore ergonomia sono tornati i comandi a sfioramento sul volante, abbandonando l’impostazione “tutto touch”: «Dopo diverse prove crediamo che sia una giusta via di mezzo – continua Manzoni –. Ci siamo anche confrontati con i clienti per capire ciò di cui avessero bisogno anche nella guida di tutti i giorni. Questo vale per qualsiasi modello Ferrari perché fa parte della nostra missione. Dobbiamo rendere la vita semplice ai nostri clienti e cercare di dare risposte e soluzioni. Sposo in pieno ciò che diceva il grande scultore Brancusi: “La semplicità è una complessità risolta”».

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KATHARINA SACHS, VOLVO: UNA BASE SOLIDA https://autodesignmagazine.com/2025/04/katharina-sachs-volvo-una-base-solida/ Fri, 25 Apr 2025 15:31:05 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69880 Mai come in questo periodo, in cui non si parla d’altro che di dimensione digitale e intelligenza artificiale, Auto&Design ha raccolto così tante testimonianze da parte dei responsabili del car design su quanto sia importante continuare a realizzare modelli fisici. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma da Katharina Sachs, tedesca trentaduenne senior exterior designer [...]

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Mai come in questo periodo, in cui non si parla d’altro che di dimensione digitale e intelligenza artificiale, Auto&Design ha raccolto così tante testimonianze da parte dei responsabili del car design su quanto sia importante continuare a realizzare modelli fisici. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma da Katharina Sachs, tedesca trentaduenne senior exterior designer Volvo, che abbiamo incontrato presso la scuola AgenForm CEMI (Centro Europeo Modellismo Industriale) a Savigliano, a un’ora d’auto da Torino, dove è tornata in aprile per una giornata di incontri a testimonianza della sua esperienza.

La sua storia professionale affonda le radici proprio tra i banchi di AgenForm CEMI, un’istituzione nata nel 1998 dalla collaborazione con A.N.F.I.A. (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e affermatasi come un polo formativo di riferimento, attirando studenti da ogni angolo del globo desiderosi di intraprendere una carriera di modellista nel settore del transportation design. Il percorso di Katharina Sachs, che tra l’ottobre 2010 e il luglio 2011 ha frequentato il corso Tecnico Modellismo Industriale quando era appena diciassettenne, ne è un esempio eloquente.

Come la stessa Katharina ha sottolineato, l’esperienza italiana ad AgenForm CEMI le ha fornito una «profonda comprensione della progettazione 3D e della trasformazione delle idee in realtà tangibile». In un settore dove il passaggio dal concept virtuale all’oggetto fisico è tutt’altro che scontato, la padronanza della modellazione in argilla rappresenta un ponte insostituibile. Le mani del designer diventano strumenti per dare forma alle visioni, per esplorare volumi e superfici con una libertà e una sensibilità che difficilmente un software può replicare appieno. «Ho imparato come colmare il divario tra idea e pratica, fra concetto ed esecuzione, sviluppando sia le competenze tecniche sia la mentalità creativa necessarie per dare vita ai progetti». La modellazione in clay non è solo una tecnica manuale, ma una vera e propria palestra per la mente creativa. Permette di sviluppare un senso dello spazio, delle proporzioni e del fluire delle linee che sono essenziali per un design automobilistico armonioso e accattivante.

Il corso di modelleria ha inoltre instillato in Katharina una filosofia progettuale radicata nella comprensione del mondo fisico. «Mi ha insegnato che ogni materiale ha una sua logica e che il design di successo riguarda il rispetto e l’utilizzo di tale logica piuttosto che l’insistenza sulla forma senza comprenderne le fondamenta». Dopo l’esperienza formativa a Savigliano, che le ha fornito le solide basi tecniche, Katharina ha proseguito il suo percorso con un’esperienza presso l’Italdesign Giugiaro e poi con gli studi più specifici in design automobilistico all’Università di Pforzheim. Proprio l’esperienza pratica acquisita grazie ad AgenForm CEMI le ha permesso di accedere a quella università, dove l’esperienza in officina era un requisito d’ammissione.

L’approdo in Volvo Cars nel 2017 ha segnato l’inizio di una brillante carriera culminata con la leadership del design esterno della rivoluzionaria EX30. Un successo che, come Katharina stessa riconosce, ha le sue fondamenta nell’apprendimento delle «basi di come lavorare con i volumi e costruire superfici» acquisite alla scuola di Savigliano, «elementi chiave per trasferire con successo le idee di design nella realtà», soprattutto in un’epoca in cui il design gioca un ruolo cruciale nel comunicare la tecnologia all’avanguardia presente nelle automobili. Il ritorno di Katharina Sachs ad AgenForm CEMI non è stato solo un’occasione per celebrare un percorso professionale di successo, ma anche un momento di ispirazione per i giovani studenti che, come lei un tempo, muovono i primi passi nel mondo affascinante e complesso del design automobilistico.

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MAZDA 6E, UN NUOVO ABITO CLASSICO https://autodesignmagazine.com/2025/04/mazda-6e-un-nuovo-abito-classico/ Wed, 23 Apr 2025 12:44:01 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69862 Mazda ci ha abituati a scelte controcorrente, a volte addirittura coraggiose ma comunque sempre coerenti con la sua filosofia e in questa visione rientra senz’altro anche la nuova Mazda 6e, oggetto di un’anteprima romana che fa seguito a quella internazionale del gennaio scorso. Per il suo primo modello elettrico “a lungo raggio”, infatti, [...]

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Mazda ci ha abituati a scelte controcorrente, a volte addirittura coraggiose ma comunque sempre coerenti con la sua filosofia e in questa visione rientra senz’altro anche la nuova Mazda 6e, oggetto di un’anteprima romana che fa seguito a quella internazionale del gennaio scorso. Per il suo primo modello elettrico “a lungo raggio”, infatti, la Casa di Hiroshima non ha puntato su un Suv, scelta che oggi andrebbe per la maggiore anche in questo settore, ma ha colto l’occasione per riportare sulla strada uno dei suoi modelli più amati, la berlina Mazda6.

La Mazda 6e nasce sulla base della Deepal L07, prodotta dai partner cinesi di Changan, ma è stata personalizzata a fondo dal design center della Casa madre nelle linee e in parte nelle forme per assumere i tratti caratteristici del Kodo Design e trasformarsi nel nuovo alto di gamma Mazda.

Mantenendo invariato il passo di 2,90 metri, la carrozzeria è stata sviluppata portando la lunghezza massima dai 4,88 metri originari a oltre 4,90, mantenendo l’elemento pratico del portellone posteriore ma dando un rinnovato slancio alle linee, che spiccano per eleganza e pulizia e per la migliorata efficienza aerodinamica, a cui partecipa anche il disegno dei cerchi. Un po’ berlina sportiva un po’ auto di lusso, la Mazda 6e non trascura dettagli scenografici, anch’essi con una precisa funzione, come le maniglie a scomparsa e lo spoiler posteriore sollevabile.

Ma è dentro che la filosofia Mazda, che ricerca il benessere e l’attenzione artigianale ai dettagli, emerge ancora più chiaramente: l’abitacolo è stato rimodellato ispirandosi al concetto giapponese del Ma, l’utilizzo di spazi vuoti per armonizzare le forme, e si riflette nella plancia e nel tunnel, tracciati come linee rette nello spazio ma separati, appunto, da zone vuote. Un elemento in linea con la tradizione, ma che non trascura l’innovazione, per quella che è stata definita “la Mazda più tecnologica di sempre”.

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DESIGN TALK, IL FUTURO FRA TECNOLOGIA E EMOZIONE https://autodesignmagazine.com/2025/04/design-talk-il-futuro-fra-tecnologia-e-emozione/ Fri, 18 Apr 2025 14:22:01 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69744 Durante la cerimonia d’assegnazione dei premi Car Design, Auto&Design ha allestito a Milano un incontro sul tema “Emotional connections - Il design emotivo”. Come nelle scorse edizioni, la discussione si è animata all’interno del prestigioso ADI Design Museum, accanto agli oggetti vincitori del Compasso d’Oro nel tempo, con il coinvolgimento di attori e [...]

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Durante la cerimonia d’assegnazione dei premi Car Design, Auto&Design ha allestito a Milano un incontro sul tema “Emotional connections – Il design emotivo”. Come nelle scorse edizioni, la discussione si è animata all’interno del prestigioso ADI Design Museum, accanto agli oggetti vincitori del Compasso d’Oro nel tempo, con il coinvolgimento di attori e attrici appartenenti ad ambiti molteplici, non solo legati alla mobilità. Partecipavano infatti: Domitilla Dardi, storica del design; Joaquin Garcia, a capo dello stile di Italdesign; Eugenio Lolli, presidente e amministratore delegato di Alcantara; Andrea Rosati, alla guida del design strategico di Lotus.

A strutturare il tema, un’interessante dicotomia dei nostri tempi: per un verso le vetture si fanno sempre più tecnologiche (a partire da assistenti virtuali e ausili alla guida), per l’altro cresce la cura dei progettisti verso esperienze umane a bordo. In che modo interagiscono tali sfere diverse e complementari?

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Lolli, alla guida di un’azienda raffinatissima e partner dell’evento, inizia illustrando con un video i processi che avvicinano il materiale alla sensibilità di chi elabora o fruisce il risultato finale, ovvero attraverso una flessibilità in grado di appagare molteplici identità personali o di marca. Approccio perfetto affinché Dardi rimarchi l’importanza di «creare connessioni guardando ai campi limitrofi», per esempio formulando il discorso sull’automobile a partire dall’interno e dal “domestico”. Non mancano gli esempi storici in tale direzione, fra cui la celeberrima Kar-A-Sutra di Mario Bellini (1972), anticipatrice delle monovolume giocata sull’idea che il corpo potesse assumere nell’abitacolo diverse posizioni. Anche la nozione di «buon senso» – riportata ancora da Dardi con riferimento alle invenzioni di due donne, a fine Ottocento: l’impianto di riscaldamento dell’abitacolo da parte di Margaret Wilcox e del tergicristallo di Mary Anderson – esemplifica una modalità non scontata del rapporto uomo-macchina.

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Su questo punto s’innesta il punto di vista di Garcia, concorde sulla ragionevolezza concreta poiché «l’importante non è il prodotto, ma ciò che la gente fa con esso», dunque bisogna «esplorare fino in fondo il comportamento degli utenti» e renderlo centrale. Più avanti il concetto riemergerà fra le sue parole in una chiave assai interessante, secondo cui «la razionalità rappresenta essa stessa un’emozione» e il rapporto con le persone si crea pure «nel possedere un oggetto per lungo tempo, affezionandosi», dunque rispettando un criterio apparentemente “freddo” di sostenibilità e durata. Prima, però, spetta a Rosati suggerire un’ulteriore riflessione: se qualcuno (soprattutto i più giovani) si allontana dal legame emotivo con l’automobile, l’interesse si può ricostruire raccontando le storie dietro una creazione in metallo, con speciale riguardo per valori partecipativi quali collaborazione e coraggio.

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Sempre moderato da Silvia Baruffaldi, direttrice di Auto&Design, il dibattito si snoda poi intorno alla «centrale dimensione del sentirsi al sicuro, in senso fisico e non solo» (Dardi), all’auto «estensione della casa» (Lolli), al proponimento che i designer diventino «meno egoriferiti, riducendo la spettacolarità delle plance per concedere ai passeggeri di concentrarsi sull’esterno» (Garcia), all’impiego di soluzioni avanzate ma votate all’umano, come «sedili con imbottiture ad aria capaci di vibrare gentilmente per inviare segnalazioni relative alla guida grazie a un tessuto con camere d’aria integrate, che dunque impiega l’aria come materiale. Siamo infatti partiti dal concetto di auto da indossare, il nostro co-fondatore Colin Chapman diceva che una Lotus si indossa come un guanto» (Rosati).

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

Un caleidoscopio di spunti quantomai variegato e certamente foriero di futuri sviluppi, che si conclude con un promettente intervento di Dardi: «Ormai si procede verso il “technocraft”, termine capace di fondere modernità assoluta e artigianato». Quindi «i materiali sintetici perderanno l’aura negativa associata al “finto”, generando, anziché un effetto imitativo, una sorta di “super-natura”». Presto si capirà quanto una simile tendenza possa dispiegarsi sull’automobile e sull’interesse personale che suscita.

Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025
Design Talk Car Design Award 2025

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FIAT GRANDE PANDA KARTELL, TEMPO DI CONTAMINAZIONI https://autodesignmagazine.com/2025/04/fiat-grande-panda-kartell-tempo-di-contaminazioni/ Wed, 16 Apr 2025 15:34:29 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69634 Al centro del grande stand Kartell, attorniata dalle ultime novità della nota azienda di arredamento, la nuova Fiat Grande Panda Kartell è stata svelata al pubblico del Salone del Mobile al suo primo giorno di apertura. La collaborazione, ricorda Lorenza Luti, direttore marketing Kartell, rafforza una relazione risalente agli anni ’50 e al [...]

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Al centro del grande stand Kartell, attorniata dalle ultime novità della nota azienda di arredamento, la nuova Fiat Grande Panda Kartell è stata svelata al pubblico del Salone del Mobile al suo primo giorno di apertura. La collaborazione, ricorda Lorenza Luti, direttore marketing Kartell, rafforza una relazione risalente agli anni ’50 e al portascì entrato nella storia del design italiano destinato alla prima generazione della Fiat 500. Legame evoluto nel tempo con progetti come la Fiat 500e Kartell del 2020, realizzata insieme al Centro Stile Fiat, e ora con questa concept car frutto di un workshop collaborativo. Non si tratta di una edizione speciale pensata per la serie, nondimeno il progetto segna un momento significativo per Fiat e il ritorno nel segmento B oltre a mettere in evidenza la fusione tra automotive e furniture design.

Ce lo conferma François Leboine, Fiat & Abarth Head of Design: «Abbiamo cercato che ciascuno dei due brand potesse tradurre efficacemente il proprio linguaggio. Nel caso di Kartell attraverso il colore appartenente alla sua corporate image e l’esperienza nel trattare in modo innovativo i materiali plastici, così come i tessuti. È stato come utilizzare due approcci: una visione da lontano, per catturare la semplicità formale nella sua essenza e una visione più ravvicinata per prendersi cura dei numerosi dettagli».

Fiat Grande Panda Kartell comunica efficacemente a partire dalla livrea di un rosso vibrante in contrasto con gli interni in Tasmania Blue e, per amore di dettaglio, il logo Kartell simboleggia il segno “Love” diventando un elemento decorativo centrale posizionato in punti strategici come i cerchi, la parte posteriore, e il terzo montante.

Interessante è l’impiego negli interni del Policarbonato 2.0, un polimero di seconda generazione derivato da fonti rinnovabili già usato da Kartell per alcuni prodotti. Centrale è del resto la sostenibilità tra i settori dell’automotive e del design di prodotto, così viene anticipato che il progetto potrebbe includere un processo chiamato “tex to tex” attraverso il quale i ritagli di tessuto della poltrona Foliage, ridotti a fibre di scarto, saranno ritessuti per i sedili. Immaginiamo non sia facile lavorare su una icona come Panda, chiediamo. «Abbiamo preso l’iniziativa di fare un’auto molto connotata – continua François Leboine – che non assomiglia a nessun’altra e cerca d’imporre una sua identità. Più che una difficolta è stata per noi un’opportunità creare qualcosa che pur rimandando all’originale potesse anche essere unica salvaguardando l’espressività e la semplicità che la connotano».

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TRACCIA, I TROFEI DI ERRE COMPANY PER IL CAR DESIGN AWARD 2025 https://autodesignmagazine.com/2025/04/traccia-i-trofei-di-erre-company-per-il-car-design-award-2025/ Sat, 12 Apr 2025 05:40:06 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69606 Per l’edizione 2025 del Car Design Award, ERRE Design Studio ha ripensato Traccia - il trofeo proposto lo scorso anno che rappresenta il retaggio dei vincitori e il segno che incidono nella storia attraverso i loro progetti - mantenendo intatto il design tradizionale ma ponendo un focus significativo sull'innovazione CMF. L’intenzione è stata [...]

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Per l’edizione 2025 del Car Design Award, ERRE Design Studio ha ripensato Traccia – il trofeo proposto lo scorso anno che rappresenta il retaggio dei vincitori e il segno che incidono nella storia attraverso i loro progetti – mantenendo intatto il design tradizionale ma ponendo un focus significativo sull’innovazione CMF. L’intenzione è stata quella di rendere omaggio all’eredità e ai valori che il premio incarna e di garantire continuità storica, impostando uno sguardo verso il futuro.

La forma del trofeo ha in sé elementi scultorei, come la solida base con orientamento orizzontale, rimando all’orizzontalità del team di progetto, e fortemente dinamici, come la silhouette della traccia, fluida e organica che esprime molto bene le riflessioni e il concept dei designer di ERRE.

Il team ha voluto esplorare le possibilità offerte dal CMF, andando a enfatizzare elementi e texture audaci e preziosi: è stata introdotta una palette materica raffinata, un’armoniosa combinazione di legno, alluminio e materiale Alcantara in modo da esaltare l’impatto visivo e l’esperienza tattile. L’attenta selezione dei materiali ha voluto creare un equilibrio tra tradizione e modernità, e ha ridefinito il classico evolvendolo con sofisticatezza ed eleganza. I risultati sono tre combinazioni uniche e allineate con lo spirito del tempo del car design.

Gli elementi selezionati rappresentano valori ben precisi: il legno per la base, con una finitura semi-lucida che ne esalta la profondità e le venature naturali e che vuole richiamare immediatamente la stabilità, la tradizione e l’autenticità; il metallo lucidato a specchio che emerge dal legno e che simboleggia il progresso e il coraggio delle scelte; l’Alcantara in un particolare motivo forato che esprime la dinamicità e l’esclusività del Made in Italy.

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CAR DESIGN AWARD, DESIGN TALK E ALCANTARA DESIGN COCKTAIL: LA FOTOGALLERY https://autodesignmagazine.com/2025/04/car-design-award-design-talk-e-alcantara-design-cocktail-la-fotogallery/ Wed, 09 Apr 2025 12:37:43 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69462 Tutte le foto della cerimonia di premiazione del Car Design Award 2025, del Design Talk “Emotional Design – Il Design Emotivo” e del Design Cocktail Alcantara Le Icone (Foto: ©lunasoft_video). DESIGN TALK CAR DESIGN AWARD [...]

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Tutte le foto della cerimonia di premiazione del Car Design Award 2025, del Design Talk “Emotional Design – Il Design Emotivo” e del Design Cocktail Alcantara Le Icone (Foto: ©lunasoft_video).

DESIGN TALK

CAR DESIGN AWARD

ALCANTARA DESIGN COCKTAIL

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LOTUS, FERRARI E RENAULT VINCONO I CAR DESIGN AWARD 2025 https://autodesignmagazine.com/2025/04/lotus-ferrari-e-renault-vincono-i-car-design-award-2025/ Tue, 08 Apr 2025 16:10:05 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69355 I team di design Lotus per la concept car Theory 1, Ferrari per la 12Cilindri e Renault per il suo Brand Design Language sono i vincitori del Car Design Award 2025, l’Oscar del design automobilistico mondiale ideato nel 1984 su iniziativa della rivista Auto&Design. Foto dell'evento scaricabili qui  (Foto: ©lunasoft_video) La cerimonia di [...]

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I team di design Lotus per la concept car Theory 1, Ferrari per la 12Cilindri e Renault per il suo Brand Design Language sono i vincitori del Car Design Award 2025, l’Oscar del design automobilistico mondiale ideato nel 1984 su iniziativa della rivista Auto&Design.

Foto dell’evento scaricabili qui  (Foto: ©lunasoft_video)

La cerimonia di premiazione si è svolta oggi, 8 aprile, a Milano nel prestigioso ADI Design Museum, durante la Milano Design Week. In occasione dell’evento si è tenuto un esclusivo Talk dal titolo “Emotional Design – Il Design Emotivo”: sul tema si sono confrontati Domitilla Dardi, Storica del design, Andrea Rosati, Head of Strategic Design di Lotus Cars, Joaquin Garcia, Head of Design di Italdesign e Eugenio Lolli, Chairman & CEO di Alcantara.

Il Car Design Award premia tre categorie: “Concept Cars”, “Production Cars” e “Brand Design Language” – quest’ultimo, riconoscimento assegnato al team di design che meglio ha lavorato alla consistenza e alla trasversalità del linguaggio formale del marchio sull’intera gamma prodotto.

Questi i primi classificati dell’edizione 2025, scelti tra una rosa di dieci finalisti per categoria:

  • per la sezione Concept Cars, il team di design Lotus per il progetto Theory 1
  • al secondo posto il design DS per la SM Tribute
  • al terzo posto, a pari merito, il team di BMW per la Skytop, di Jaguar per la Type 00 e di Renault per la Emblème
  • per la sezione Production Cars, il team di design Ferrari per la 12Cilindri
  • al secondo posto, il design Bugatti per la Tourbillon
  • sul terzo gradino del podio, il team Kia per la EV3
  • per la sezione Brand Design Language, ovvero il premio al linguaggio di design dell’intera marca, il riconoscimento è stato assegnato al team Renault
  • i team di design di Dacia e Hyundai si sono classificati ex aequo al secondo posto mentre quelli di Cupra e Genesis al terzo posto.

«Giunto alla decima edizione dopo il rilancio negli anni Duemila, il Car Design Award si conferma il premio d’eccellenza del design automobilistico, ambitissimo da tutti i team creativi, nonché un’occasione di incontro e dibattito per tutta la comunità del car design», ha affermato Silvia Baruffaldi, Editor di Auto&Design e Presidente della Giuria del Premio.

Con l’edizione 2025 il Car Design Award prosegue la sua prestigiosa collaborazione con Alcantara, partner dell’evento. I trofei esclusivi, opera di ERRE Company, sono stati realizzati quest’anno accostando materiali in uso nell’automotive interior: Alcantara, metallo, legno.

 

Ben Payne, Vice President Lotus Design

Flavio Manzoni, Head of Ferrari Design, e il team di design Ferrari

Gilles Vidal, Vice President Renault Design

LA GIURIA 

I vincitori sono stati scelti da una giuria di esperti, giornalisti delle principali testate automobilistiche internazionali, per una valutazione obiettiva della scena mondiale del design automobilistico:

Brasile:  Paulo Campo Grande, Quatro Rodas, Editor

Cina:  Jun Miao, MJ CarShow, Chief Editor

Corea del Sud:  Kibeom Kim, Roadtest, Publisher & Editor in Chief

Europa:  Luca Ciferri, Automotive News Europe, Editor & Associate Publisher

Francia:  Stéphane Meunier, L’Automobile Magazine, Editor in Chief

Germania:  Michael Köckritz, Publisher, Editor-in-Chief and Creative Director Ramp.Space

Giappone:  Tetsuya Kato, Car Graphic, Publisher

India:  Dhruv Behl, AutoX, Founder & Managing Editor

Italia:  Silvia Baruffaldi, Auto&Design, Editor

Regno Unito:  Andy Franklin, Top Gear, Creative Director

Spagna:  Juan Carlos Payo Calderon, Mobilitas Group, General Director 

I trofei disegnati da Erre Company

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

CONCEPT CARS, Lotus Theory 1

“La concept Theory 1 non solo si ispira a tre modelli iconici del passato Lotus – Type 72, Esprit ed Eleven – ma è anche fedele all’infinita ricerca di Colin Chapman per ridurre i componenti e quindi il peso. Innovazione, sostenibilità, tecnologia avanzata e un’esperienza di guida coinvolgente: il solo guardarla fa battere forte il cuore”.

PRODUCTION CARS, Ferrari 12Cilindri

“Nel design della 12Cilindri è condensata l’essenza storica delle Ferrari V12 degli anni Cinquanta e Sessanta, rivisitata tenendo conto delle esigenze aerodinamiche che oggi sono una scienza e non più solo un’intuizione. Un legame indissolubile con la tradizione che guarda al futuro e ha portato questo progetto a unire due anime: sportività ed eleganza, per un’icona fuori dagli schemi.”

BRAND DESIGN LANGUAGE, Renault

“Renault Design ha intrapreso un percorso di rinnovamento audace, che unisce un’identità visiva forte alla capacità di innovare e integrare soluzioni sostenibili. Il suo nuovo linguaggio di design si distingue per espressività e personalità, sia applicato ai modelli inediti, sia quando reinterpreta in chiave contemporanea le icone del proprio passato per promuovere la mobilità elettrica”.

Car Design Award 2025

I VINCITORI DELLE PASSATE EDIZIONI 

Anno Concept Cars Production Cars Brand Design Language
2016 Mazda RX-Vision Aston Martin DB11 Volvo Cars
2017 Jaguar I-Pace Ford GT Land Rover
2018 Honda Urban EV Jaguar E-Pace Volvo Cars
2019 Alfa Romeo Tonale Peugeot 208 Citroën
2020 Hyundai Prophecy Ferrari Roma Porsche
2021 Canoo Pick-up EV Land Rover Defender 90 Peugeot
2022 Toyota Compact Cruiser EV Ferrari 296 GTB Polestar
2023 Genesis X Convertible Ferrari Purosangue Ferrari
2024 BMW Vision Neue Klasse Volvo EX30 Kia

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UN TALK ESCLUSIVO PER IL CAR DESIGN AWARD 2025 https://autodesignmagazine.com/2025/03/un-talk-esclusivo-per-il-car-design-award-2025/ Mon, 31 Mar 2025 14:44:18 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69327 Tutto è pronto per il Car Design Award 2025, il riconoscimento internazionale di riferimento per i team di design autori dei migliori progetti di serie e di concept car, nonché del miglior linguaggio stilistico di un marchio, sarà conferito l’8 aprile presso l’ADI Design Museum di Milano, durante la Milano Design Week 2025. Ad [...]

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Tutto è pronto per il Car Design Award 2025, il riconoscimento internazionale di riferimento per i team di design autori dei migliori progetti di serie e di concept car, nonché del miglior linguaggio stilistico di un marchio, sarà conferito l’8 aprile presso l’ADI Design Museum di Milano, durante la Milano Design Week 2025. Ad aprire la cerimonia di premiazione ci sarà un talk dal titolo “Emotional Connections – Il Design Emotivo” con Domitilla Dardi (Design Historian), Joaquin Garcia (Head of Design Italdesign), Eugenio Lolli (Chairman & Chief Executive Officer Alcantara) e Andrea Rosati (Head of Strategic Design Lotus). In sala sarà esposta l’installazione di Alcantara dal titolo “Icone”.

I relatori

Eugenio Lolli – Laureato in Economia e Commercio all’Università di Perugia, ha poi conseguito un Master in Business Administration alla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. Ha un’esperienza decennale all’interno di Alcantara. È entrato a far parte dell’azienda nel 2011 per seguire progetti innovativi e sviluppare nuovi mercati e dal 2019, in qualità di Sales, Technologies and Operations Director, ha diretto le attività commerciali, produttive e di ricerca di Alcantara. Viene nominato AD e Direttore Generale nel 2023 e dal 2024 ricopre anche il ruolo di Presidente della Società.

Joaquin Garcia – Dopo la laurea in Industrial Design presso l’Università Cardenal Herrera di Valencia (E), nel 1998 ha conseguito un master in Vehicle Design presso il Royal College of Art di Londra. Da allora, ha ricoperto ruoli di alto profilo e di crescente responsabilità presso Design Renault, Škoda e SEAT/CUPRA, prima di entrare a far parte dell’European Design Center di NIO GmbH come Head of Studio. Dal 1° marzo 2023, Joaquin Garcia è Italdesign Head of Design, chiamato a gestire attività creative nelle aree di progettazione di auto, trasporti e prodotti.

Domitilla Dardi – Storica e curatrice indipendente di design. Dal 2019 è co-fondatrice e curatrice della fiera del design d’autore EDIT Napoli. Dal 2007 al 2023 è stata curatrice per il design del museo MAXXI di Roma. Dal 2007 è docente nei corsi triennali e nei Master allo IED di Roma e ha insegnato in diverse istituzioni, quali la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno e l’Universidad de Navarra a Pamplona. Scrive per diverse riviste di settore ed è autrice di più di trenta saggi, tra cui il bestseller Manuale di Storia del Design (2019).

Andrea Rosati – Laureato al Politecnico di Milano, ha iniziato la sua carriera come Strategic and Colour & Material designer in Italia, prima di trasferirsi nel Regno Unito nel 2015. Proveniente da precedenti esperienze presso Jaguar Land Rover e Aston Martin, è entrato a far parte di Lotus nel 2021 e di nuovo nel 2023. È stato premiato all’Automotive News Europe Rising Stars nel 2024.

I finalisti

Dopo il talk verranno decretati i vincitori del Car Design Award 2025. Come previsto dal regolamento, i giurati hanno selezionato 10 progetti per la categoria Production Cars e 10 progetti per la categoria Concept Cars svelati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024, oltre a 5 marchi che si sono distinti per il linguaggio formale della loro intera gamma di prodotti nella categoria Brand Design Language.  Ecco i finalisti per ogni categoria:

Concept Cars
BMW Skytop
DS SM Tribute
GAC Motor City Pod
Genesis Neolun
Hyundai Initium
Italdesign Quintessenza
Jaguar Type 00
Lotus Theory 1
MG EXE181
Renault Emblème

Production Cars
Alfa Romeo Junior
Aston Martin Vanquish
Bugatti Tourbillon
Dacia Bigster
DS N°8
Ferrari 12Cilindri
Fiat Grande Panda
Hyundai Inster
Kia EV3
Renault R5 E-Tech Electric

Brand Design Language
Cupra
Dacia
Genesis
Hyundai
Renault

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DACIA BIGSTER, ROBUSTEZZA E STILE https://autodesignmagazine.com/2025/03/dacia-bigster-robustezza-e-stile/ Thu, 27 Mar 2025 19:57:45 +0000 https://autodesignmagazine.com/?p=69293 Si chiama Bigster e segna l’ingresso di Dacia in un nuovo segmento finora inesplorato da quando il costruttore del gruppo Renault ha cambiato look grazie a un design più efficace e votato all’avventura. Nelle linee e nei contenuti il modello di serie è rimasto fedele alla Bigster Concept del 2021, come racconta David [...]

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Si chiama Bigster e segna l’ingresso di Dacia in un nuovo segmento finora inesplorato da quando il costruttore del gruppo Renault ha cambiato look grazie a un design più efficace e votato all’avventura. Nelle linee e nei contenuti il modello di serie è rimasto fedele alla Bigster Concept del 2021, come racconta David Durand, vicepresidente del design Dacia: «Con Bigster abbiamo realizzato le intenzioni espresse nel Bigster Concept. Bigster è la massima espressione dei valori di Dacia ed è ora il veicolo di punta del nostro marchio». I volumi del Suv sono squadrati, pronunciati e robusti. Una concretezza che abbiamo ritrovato anche guidando la vettura in versione full hybrid da 155 cavalli sulle strade della Provenza, in Francia.

Il design di Bigster mette in evidenza il suo stile robusto e la capacità di supportare i clienti nelle loro attività lavorative, ricreative e familiari. Le dimensioni generose (l’auto è lunga 4,6 metri, larga 1,81 e alta 1,71) sono accentuate da forme geometriche tese e da volumi le cui linee semplici vanno dritte all’essenziale. I grandi parafanghi e la posizione dei fari e della fanaleria all’estremità della carrozzeria contribuiscono a rafforzare un’immagine piuttosto assertiva. Un’ulteriore novità opera del reparto di Color&Trim è la colorazione inedita: per la Bigster i creativi hanno sviluppato l’Indigo Blu che, secondo quanto dichiarato, conferisce un tocco elegante e sobrio alla vettura.

Fin dall’inizio della sua progettazione i designer avevano pensato a forme decise e a un look che riprendesse quello della sorella minore Duster. La proposta scelta per iniziare il progetto è stata quella di Sebastian Mihai Stoianov, oggi Senior Exterior Designer di Dacia: «Sono orgoglioso che il modello che vediamo in strada sia così vicino a ciò che avevo immaginato e messo su carta come idea – dice il designer -. L’aspetto più importante, dal punto di vista estetico, è che un Suv abbia un carattere forte, quindi le linee pronunciate e la postura robusta del Bigster riflettono potenza e raffinatezza». I progettisti hanno anche posto attenzione alla sostenibilità. La protezione che corre lungo tutta la carrozzeria sulle fiancate, sui passaruota e sulla parte inferiore dei paraurti è realizzata in Starkle, un materiale plastico non trattato e non verniciato.

«Negli interni abbiamo voluto sottolineare uno dei principali punti di forza di Bigster: l’eccezionale spazio. Abbiamo puntato sulla semplicità, con linee geometriche che riprendono quelle dell’esterno, offrendo al contempo la qualità che si aspettano i clienti del segmento C», spiega Durand. Per accrescere ulteriormente lo spazio a bordo il cruscotto è snello, mentre strumentazione e infotainment sono trasmessi da due display da 10 pollici. I creativi hanno giocato conforme e colori degli interni trattando le plastiche più dure con piacevoli motivi grafici e personalizzando alcuni componenti: le bocchette d’areazione hanno la stessa firma stilistica dei proiettori grazie al colore a contrasto di alcuni elementi.

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